VIA CRUCIS A S. GIACOMO APOSTOLO (1856)

Nelle opere monumentali e forse ancora di più nelle Viae Crucis il Rose arriva a umanizzare i contenuti sacri, trasferendo la religiosità su di un piano aneddotico, cosicché la fruizione diviene spontanea, quasi che i personaggi siano tratti dalla gente comune. In ciò è possibile percepire lo stesso spirito del Bison nella produzione sacra, considerando però che l'umorismo di raffigurazioni di genere di quest'ultimo si trasforma in patetismo devozionale nel Rose, con le stesse finalità insite nelle immagini dei libri catechetici, che al tempo servivano a ravvivare lo spirito religioso dei fedeli. Ma come già detto, il rispecchiamento nell'arte rinascimentale è ridotto, prevalendo invece il coinvolgimento emotivo da trasmettere al popolo.

VIA CRUCIS A S. GIOVANNI DECOLLATO

La Madonna con Bambino tra i Santi Pelagio e Giovanni Battista (1853) era un tempo collocata nell'antica chiesetta di Guardiella, dedicata ai Ss. Giovanni e Pelagio. Istruttivo il modello iconografico di San Nicolò, diffuso nella cultura giuliana dell'epoca.

San Giuseppe con Gesù adolescente è un quadro realizzato con la collaborazione del figlio Antonio Rose (1873). Mantiene tutto sommato una configurazione abbastanza classica, nella quale il messaggio devozionale appare ridotto a vantaggio della quotidianità aneddotica.