EVOLUZIONE DI SEBASTIANO SANTI
Rispetto agli esiti del Bison altra lingua sembra praticare il muranese Sebastiano Santi (1789-1865) nell'affresco absidale in S. Antonio Taumaturgo (1836) con l'arrivo di Gesù Cristo a Gerusalemme, decisamente in sintonia col modulo celebrativo neoclassico, secondo cui le scene vengono impostate con attenzione all'architettura e con figurazione statuaria memori dell'Antichità ellenica.
Nel 1842 Sebastiano Santi dipinse un'opera ben più monumentale a S. Maria maggiore, con la Gloria di Maria Vergine tra angeli e Patriarchi biblici. Qui mette però in evidenza una più spiccata policromia e una più evidente marcatura dei contorni, avvicinandosi quasi all'idealizzazione anti-materica cinquecentesca della sua zona d'origine, Venezia.